Cosa si intende per Comfort Acustico in Arredo Design?
Il comfort acustico è la condizione psicofisica di benessere nella quale si trova un individuo immerso in un campo sonoro, in relazione all’attività che sta svolgendo. È questo uno degli obbiettivi fondamentali nella progettazione di un ambiente.
Causa principale del non raggiungimento di un ottimale comfort acustico e primario fattore da eliminare o contenere è l’inquinamento acustico.
L’inquinamento acustico porta, infatti, ad un peggioramento della qualità della vita; i rumori, a bassa o ad alta frequenza, non necessariamente molto forti, provocano disturbi come la difficoltà di concentrazione e il calo dell’attenzione, la diminuzione del rendimento sul lavoro, mal di testa, stanchezza, difficoltà di riposare e/o dormire, e di conseguenza a ciò si ha un aumento dello stress.
Dunque qualsiasi sia l’ambiente che dobbiamo progettare, domestico o lavorativo, è indispensabile tenere conto di queste problematiche e attuare una serie di soluzioni che ci permettano di ottenere un ambiente con un elevato grado di benessere acustico.
Partiamo però dal presupposto che quest’ultimo è un elemento molto soggettivo, che varia dalle esigenze e dalla sensibilità personale, delle quali è necessario tenere conto, ove possibile, in fase di progettazione interni ed esterni o nel corso di interventi di miglioria acustica. Ciò nonostante è possibile determinare la qualità acustica di un ambiente attraverso alcuni indici standard che consentono di valutare i differenti aspetti della percezione sonora e quindi sviluppare la progettualità in modo adeguato.
Ma ancor prima di addentraci nella valutazione di dati e grafici ci sono degli elementi più basilari che sono di vitale importanza in questo processo, innanzitutto bisogna essere a conoscenza nello specifico della destinazione d’uso per cui uno spazio è stato creato, infatti ogni ambiente ha differenti esigenze in base all’uso che verrà fatto di esso, una sala concerti ha necessità acustiche molto diverse da una sala riunioni, e una sala riunioni avrà esigenze diverse dal soggiorno di una casa privata.
Partendo da questo presupposto ogni ambiente dovrà seguire linee di progettazione interni diverse.
In alcuni casi ci sono requisiti acustici specifici da rispettare come ad esempio per quanto riguarda gli edifici scolastici; il D.M. 18 dicembre 1975 ci fornisce regole definite e chiare da rispettare, riguardanti l’isolamento acustico fra gli ambienti e quello verso l’esterno, vengono inoltre indicate le caratteristiche acustiche interne da applicare ad aule e palestre.
La Circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 1769 del 30 aprile 1966 “Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici nelle costruzioni edilizie” ci da, invece, la linea guida per la progettazione di tutti gli edifici pubblici.
Per alcune tipologie di questi ambienti, ad esempio quelli “medici” (ospedali, case di cure, etc.) sarà però nostro compito tenere conto che in essi, per motivi principalmente igienici, le pareti e i pavimenti sono rivestiti da materiali molto riflettenti che hanno come effetto collaterale l’eccessivo riverbero, portando dunque a livelli sonori ambientali elevati. Sarà quindi necessario predisporre adeguate soluzioni di fonoassorbenza in modo da rendere questi ambienti più accoglienti e vivibili.
Si può operare progettando ambienti non troppo alti, diminuendo così le superfici riflettenti laterali, oppure rivestendo il soffitto con materiali fonoassorbenti adeguati in modo di migliorare l’ambiente acustico ma allo stesso tempo non andando a creare problematiche legate all’aspetto igienico e alla manutenzione.
Per altri tipi di spazi come biblioteche e sale riunioni, ossia ambienti destinati all’ascolto della parola, è necessario garantire un basso livello sonoro di fondo e una buona ricezione, predisponendo anche in questo caso un rivestimento fonoassorbente nel soffitto, se non sufficiente si possono inserire anche schemi fissi o mobili di limitata altezza, la tipologia di intervento varia soprattutto anche in base alla grandezza della stanza.
Nella predisposizione di uffici è necessario partire avendo una visione completa dell’ambiente lavorativo e della sua organizzazione, prendendo in considerazione tutti gli elementi che influenzano l’ambiente acustico (persone, stanze, attività, macchinari). Le diverse attività svolte in un ufficio hanno anch’esse a loro volta diverse esigenze acustiche.
Infine per quanto riguarda gli ambienti domestici il d.P.C.M. 5 dicembre 1997 recante “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” ci indica gli standard minimi di isolamento acustico.
Dopo aver individuato le direttive legislative a cui fare riferimento è necessario individuare quali sono i punti di maggiore dispersione sonora, solitamente l’isolamento sonoro complessivo è influenzato dalle aperture (finestre, porte, cassonetti e prese d’aria) che possono costituire l’anello debole del nostro sistema. Anche la forma della stanza è di primaria importanza, infatti, è necessario ridurre al minimo gli echi o la diffusione irregolare del suono, sono quindi preferibili le forme compatte in alternativa a quelle irregolari, specialmente se presentano uno sviluppo longitudinale molto accentuato poiché vanno a creare zone d’ombra acustica.
A questo punto bisogna analizzare che tipologia di intervento si vuole attuare, in particolare nel caso si tratti di un edificio preesistente, si dovrà scegliere se optare per una soluzione più invasiva, che comporta quindi una ristrutturazione sostanziale o un intervento poco invasivo e veloce.
Logicamente si deve tenere conto della provenienza dei rumori di disturbo, se dall’esterno o dall’interno.
Si passa quindi alla scelta dei materiali. Nell’attuare questa scelta bisogna tenere conto dei seguenti fattori: durata dei materiali (soprattutto se inseriti in contesti particolari), combustibilità, lavabilità, resistenza meccanica, estetica, coefficiente di assorbimento acustico.
L’utilizzo dei pannelli fonoassorbenti che permette l’assorbimento dell’energia sonora emessa è uno dei metodi più efficaci per ridurre la propagazione del suono all’interno degli spazi chiusi.
Il sistema maggiormente utilizzato per la correzione acustica di un ambiente è il controsoffitto fonoassorbente, esso ha ormai surclassato quasi tutte le altre tipologie di intervento (tendaggi, rivestimenti alle pareti, etc.) soprattutto perché permette di ottenere il risultato desiderato intervenendo su una sola superficie dell’ambiente, sufficientemente ampia e poco esposta ad usura (urti e imbrattamento).
Ma logicamente non è l’unico: si possono utilizzare blocchi da muratura acustici, nel caso di nuove costruzioni o di una nuova partizione interna, o utilizzare pannelli e feltri acustici da inserire in pareti in cartongesso.
Per conciliare la funzione di isolamento acustico e il fattore estetico si possono impiegare pannelli decoratici acustici che permettono di smorzare i suoni senza rinunciare al design.
Per interventi meno invasivi si può optare per intonaci isolanti dal punto di vista acustico e fonoassorbenti.
Si possono inoltre scegliere infissi ad isolamento acustico che permettono una migliore schermatura dai rumori esterni.
Tutti questi sono interventi che mirano a migliorare l’ambiente acustico interno, elemento essenziale visto che oggi quasi il 90% del tempo della vita delle persone viene trascorso al chiuso, in ufficio, viaggiando da o verso i luoghi di lavoro, a casa.