L’illuminazione è una parte fondamentale delle scelte d’arredo e può cambiare radicalmente il modo di vivere l’ambiente domestico, con ripercussioni dirette sull’umore e la serenità della persona. Ad oggi, la principale fonte luminosa disponibile è quella a led che, pur avendo ormai sostituito in toto il vecchio sistema di lampade a incandescenza, spesso non viene gestita in modo adeguato e quindi merita una riflessione più approfondita. I vantaggi nell’utilizzo delle lampade a led sono infatti molteplici, ma spesso sottovalutati.

I vantaggi del led

Sfatiamo subito il mito del prezzo: opinione comune è infatti che le lampade a led costino troppo. Certamente c’è una bella differenza tra il costo della singola lampada rispetto a quelle a incandescenza, ma la spesa è compensata sul lungo periodo da vari fattori, prima di tutto quello della durata. Una lampada di nuova generazione infatti, una volta acquistata, non necessiterà di essere sostituita per anni, avendo un ciclo di vita davvero lungo (si parla di centomila ore, ovvero 11 anni, rispetto alle mille ore dell’incandescenza). Secondo fattore da tenere a mente è il notevole risparmio energetico che questo sistema è in grado di garantire. Il fascio luminoso prodotto dal led è circa di otto volte superiore a quello dell’incandescenza per un impiego di energia di circa 3 watt/ora contro i 25 del vecchio sistema. Questo comporta certamente una riduzione drastica dei costi in bolletta, ma anche un minore impatto ambientale, tema di grande attualità e importanza per il futuro del pianeta. Le lampade a led inoltre non si surriscaldano e questo le rende non solo più sicure ma anche più pratiche da gestire perché non rischiano di rovinare o far ingiallire le superfici con le quali entrano in contatto. Ma non finisce qui! Il led infatti è un sistema che si presta bene a essere messo “in linea”, in una concezione domotica della casa, ed è dunque perfetto nel caso si scelga di passare da una gestione analogica a una digitale dell’elettricità e dunque dell’illuminazione. Il sistema a led può essere infatti gestito da un software che permette di modificare, accendere o spegnere, intensificare o affievolire ogni singola luce nel momento e nel modo ritenuto più opportuno, anche a distanza.

Design ed estetica della luce

Proprio questa libertà nel gestire i punti luce, la loro intensità e persino il colore, apre le porte a un altro tema fondamentale quando si parla di led, quello del design degli ambienti. Questo sistema infatti ha permesso a architetti e designer di ampliare notevolmente la gamma delle possibilità di illuminazione di ogni singola stanza per realizzare scenografici effetti luminosi, e utilizzare dunque la luce in senso non solo funzionale ma anche decorativo. La scelta della soluzione più adatta a ogni tipo di contesto è ampia, e include faretti a soffitto, applique a parete, fino ai più classici lampadari. Particolarmente apprezzate sono le strisce led – o strip led – formate da una serie di chip montati su una base di rame o alluminio: una soluzione pratica dalla resa estetica davvero originale, con in più la peculiarità di poter essere applicata anche dove installare una normale lampada sarebbe impossibile, come ad esempio gli angoli del soffitto o le superfici curve, grazie alla sua flessibilità. A essere molto apprezzata è anche la semplicità di istallazione: le strisce infatti hanno solitamente un adesivo nella parte posteriore grazie alla quale possono essere attaccate a qualsiasi superficie, ma in alternativa si può usare della semplice colla. Le strisce infine possono essere “nascoste” con appositi profili da incasso o non, calpestabili, angolari, decorativi, da sospensioni, da piastrella, da cartongesso e impermeabili all’acqua, a seconda delle esigenze.

La scelta stanza per stanza

A questo punto non resta che vedere da vicino quali siano le scelte più adeguate nei principali ambienti domestici. La zona più delicata è certamente il living, lo spazio nel quale si trascorre la maggior parte del tempo in casa e quello prediletto per il relax e l’accoglienza. Per ambienti di grandi dimensioni meglio evitare un impianto con la sola luce indiretta, perché si rischia di non fornire la giusta illuminazione al tavolo; da evitare però sono anche i faretti laterali puntati sul tavolo stesso, che, al contrario, possono emanare una luce troppo diretta. Bene dunque una lampada a centro tavola, dalla luce calda e avvolgente, posizionata ad altezza media, alla quale è buona regola abbinare cubi o fasce che creino una luna diffusa e indiretta da accendere a seconda delle necessità. Se l’arredo è vivace e colorato meglio orientarsi verso tonalità neutre, mentre se a predominare è il bianco si può giocare la carta delle ombre posizionando i punti luce in modo strategico. Per quello che riguarda in particolare la zona tv, da evitare i corpi illuminanti incassati a soffitto o a parete nelle immediate vicinanze dello schermo, mentre un sistema di illuminazione regolabile permetterà di godere di una confortevole luce diffusa durante la visione. Anche il bagno è uno degli ambienti più complessi da illuminare. Di particolare conto è da tenere la posizione dello specchio: per evitare il problema delle ombre è bene puntare su una luce frontale, dalla tonalità naturale (e non calda), accogliente ma anche funzionale. In camera da letto è opportuno darsi la possibilità di variare fonte luminosa e intensità a seconda della necessità: dalla scelta dei capi nell’armadio con una luce più definita, alla lettura per la quale ci vuole una luce puntuale, al relax con una luce calda e diffusa. Ogni ambiente ha dunque le sue esigenze e, per non sbagliare, è sempre bene affidarsi a uno specialista nell’illuminazione, o a un arredatore competente spesso presente all’interno dei punti vendita specializzati.

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